Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Sia fatta la tua volontà sacrificale.
Come realizza il suo voler essere sacrificato. Dal sacrificale
metamorfosato la facoltà nuova: la creatrice.
1) Primo atto: coppia angelica che va in famiglia e spaccandosi
si infernalizza in Satana. La supplica del Figlio.
2) Atti di mezzo o di passaggio: creazione del cosmo cui
il Padre dà una forma potenziale, piccolare. E una funziona
sacrificale parziale. Alla fine, totale.
Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova.
Tocca la preghiera del dire egoisticale ed ecco uscir fuori la
preghiera del fare sacrificale.
Al fare sacrificale ci si accosta pregandolo. Quando pregate,
voi dite: Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale,
da dire e da fare.
Bene appellato e collocato. Bene augurato e perorato; bene
attualizzato: (Il tuo Regno e nostro): Sia fatta la tua volontà
sacrificale, come in cielo così in terra. È la volontà divina
Paterna. Radicata nell’essere suo, fatto di amore sacrificale,
vi attinge contenuto e direttrice: vuole il sacrificale.
Vuole il suo.
1) Lo vuole sacrificandosi eternamente: è la sua sacrificazione
eternale generatrice del Figlio. Sacrificazione che
non può toccare la morizione.
2) Lo vuole lasciandosi sacrificare nel tempo. (Da sacrificazione
in sacrificabile)
Per realizzarlo ecco la sua metamorfosi che partecipa
sostanzialmente al Figlio: con la generazione temporale:
espropriato si cede da vivere al sacrificale in persona di
Figlio. Ha una sola volontà: lasciarsi sacrificare; a Lui non
è concesso sacrificarsi alla maniera Paterna. Ecco cosa fa
il Padre per lasciarsi sacrificare. Dal suo sacrificale metamorfosato
si erge una facoltà nuova, la creatrice, frutto
autentico della sua volontà sacrificale.
1) Per quel volere ecco il primo atto creativo: è la coppia
angelica: l’Angelo con l’Angela: ad ambedue si cede
espropriato e con una concezione battesimale cresimata
si dà da vivere al sacrificale: il primo battesimo cresimato
Paterno. Per generazione ne viene una immensa famiglia
angelica. Micael col suo seguito vive l’Amore al
sacrificale ed entrano nel cielo angelicale. Lucifera col
suo seguito vive l’Amore egoisticizzandolo e sprofondano
in un eternale inferno angelicale. Il Padre per accettazione
si lascia sacrificare per sempre in morte eterna dell’amore.
È l’Inferno eternale. (Negare l’Inferno è negare
il Padre) Il Padre infernalizzato strappa al Figlio una supplica
anelante a quella morte: ‘Anch’io voglio venire con
Te!’. Non è possibile la sua angelicazione. Non posso
più maledire Satana; maledirei il Padre che in Satana ha
ottenuto la morte eterna dell’amore.
2) Per lo stesso volere sacrificale ecco l’atto creativo di
mezzo (o di passaggio): ed è il cosmo: il cielo e la terra,
che riceve dal Padre una forma e una funzione sacrifi-
cale parziale su quanti lo faranno popolato: vegetali,
animali e persone.
a) Il cosmo ha una forma sacrificale: che mi parla limpidamente
del suo Fattore. Discende dal sacrificale metamorfosato
Paterno. Gli dà la forma di concentrato
sommo di potenzialità cosmiche che evolvendosi hanno
una vita sacrificale in se stesse e su quanti esseri vengono
a dimorare. Siamo in una dimora sacrificale.
b) Anche il cosmo può essere il nostro sacrificatore.
Quando il cosmo nei suoi rivolgimenti fa ecatombe
umana e non solo umana, possiamo noi creature intelligenti
dire e ripetere con amore carico di devozione:
Sia fatta la tua volontà sacrificale cosmica. Non solo
possiamo, ma io mi sento il dovere di piegarmi rispettosamente
a quella volontà Paterna sacrificale.
Il cosmo cammina al passo di secoli e di ere verso il suo
sacrificale finale. Sarà la fine del cosmo, che indurrà la
fine della storia umana. Non occorre esserci a quella conclusione,
mi basta saperlo per proferire prima la mia accettazione:
Sia fatta la tua volontà sacrificale cosmica.