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Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale.
Sacrificabile è l’amore Paterno spiritante il mio. Lo scandalo:
necessità sua. Oggi più di ieri. Si fonda sul fatto universale,
sulla rara vaccinazione, sul volere Paterno. Pure
necessario, Gesù ne parla contro:
1) Per prevenire i suoi piccoli
2) Per annunciare i guai incombenti. Guai per lo scandalo
associato e per quello privato.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Al fare sacrificale ci si accosta pregandolo.
Quando pregate, voi dite: Padre nostro che sei nei cieli.
Preghiera sacrificale, da dire e da fare. Bene appellato e
collocato. Bene augurato e perorato; bene attualizzato: Sia
fatta la tua volontà sacrificale come in cielo così in terra.
È la volontà divina Paterna. Vuole il sacrificale suo celeste:
sacrificandosi e lasciandosi sacrificare. Vuole il sacrificale
terrestre:
- il suo: per volontà moritiva salvifica: salva morendo.
- Il nostro:
a) L’attivo: quello che mi do al piacerale
b) Il passivo: quello che il Padre mi dona per la mia
assoluzione presente.
Mi può sacrificare il cosmo, come il nemico: sacrificale
inimicale. Può sacrificare i miei beni: i componenti:
a) il corpo animato: con la mutilazione o l’uccisione
b) Lo spirito creato: affidandogli la menzogna
c) Lo Spirito divino Paterno, che fa spiritato il mio:
con lo scandalo, che può farmi passare la morte dell’amore
dalla potenza all’atto: è il male fatto o detto
che toccando gli altri, li può invogliare a peccare.
*) È il male che scandalizza.
Gesù è più che realista. Guarda la realtà, la dice e ne riconosce
le sue qualità. Lo scandalo c’è, e ha una sua qualità: ‘la
necessità’. ‘È necessario - e lo riafferma con un sì - che
avvengano degli scandali’. Oggi ancor più necessario di ieri.
1) Ieri si stava attenti a non lasciarlo comunicare e quindi
a nasconderlo. Pur si voleva impedire la sua azione
nefanda; ma non solo per impedire lo scandalo, ma
anche per non male figurare davanti agli altri. Una
buona dose di fariseismo. Nascondere il male per non
mal figurare.
2) Oggi giorno questo falso pudore non è più rinvenibile,
perché il male non è più una sconfitta, ma una orgogliosa
conquista.
a) Lo scandalo è necessario di fatto: c’è sempre stato e
sempre ci sarà, finchè il mondo sarà mondo. Restare
scandalizzati non lo si deve a una cieca fatalità: il male
c’è, c’è pure la sua sensibilità e quando lo si incontra
non necessariamente si è invogliati a peccare; un po’
come una epidemia che ti può intaccare e colpire. Il
vaccinato si salva, il non vaccinato soccombe.
b) Lo scandalo è necessario perché non mancherà mai
chi lo produce, ma lo è pure per chi lo subisce, perché
i vaccinati sono pochi.
c) La spiegazione ultima è nel Padre, nella sua volontà
sacrificale. È necessario perché nella persona il
Padre ama piccolare, ama la sua sacrificazione come
mezzo salvifico. È la sua volontà moritiva salvifica.
Questa non toglie a Gesù la parola per far sapere ai suoi il
pericolo incombente per loro, e i guai futuri cui vanno
incontro gli scandalizzatori.
1) I piccoli possono subire scandalo. I piccoli sono coloro
che credono in Gesù. Non tanto in un Gesù figlio del
Padre, quanto nel suo amore sacrificale che li fa impegnati
a viverne nelle loro azioni. I suoi sono coloro che
amano piccolare.
2) Chi scandalizza uno solo di questi suoi piccoli fa una
cosa così grave da incorrere in guai futuri di tale gravità
da consigliare un guaio presente: sarebbe meglio:
non come intervento castigativo, ma impeditivo allo
scandalo: meglio per lui inabissare in un mare terrestre
piuttosto che inabissarsi in un mare infernale.
In che modo? Meglio per lui che gli si appendesse una macina
da asino al collo e venisse buttato nel profondo del mare. Il
meglio presente ci fa capire bene il peggio futuro. Gli scandali
possono avere una sorgente privata e una sorgente associata.
C’è tutto un mondo associato che gestisce intelligentemente,
industrialmente e solidarmente la emissione degli scandali.
Abbiamo le centrali dello scandalo. Per quel mondo ci sono
annunciati guai al presente. ‘Guai al mondo per gli scandali’.
Per la sorgente privata i guai futuri sono annunciati: ‘Guai
all’uomo per mezzo del quale lo scandalo avviene’. Lo scandalo
percorre la via del sensibile. Come trattare quella via?

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