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Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: Sia fatta la tua volontà sacrificale. Al
sacrificale, adorazione. Al peccare, correzione. Gesù corregge
scribi e farisei. Sono affetti da ipocrisia mentale (la
pensano), verbale (la dicono), azionale (la fanno). Quale
trattamento da riservare? Lasciateli. Quale sorte?
Sradicati. Tolto loro il Regno di Dio. Noi novelli ipocriti
affetti da ipocrisia mentale, verbale e azionale.

Lasciamo la solita apertura riassuntiva, per dare più spazio
a quell’inciso avviato.
Il Padre vuole il sacrificale suo terrestre. Sacrificale suo, è
il peccare nostro. Al sacrificale Paterno si dà la adorazione;
al peccare umano si dà la correzione.
Quelli che Gesù corregge sono uomini non solo sbagliati,
ma sbagliatissimi per una religione egoisticizzata. Sono
gli scribi e i farisei.
1) Gli scribi studiosi e maestri della Legge mosaica (maestri
della religione) che minuziosamente applicavano ai
singoli casi.
2) I farisei = separati; a formare un gruppo di persone che
preferibilmente precettavano usanze umane più della
Legge mosaica.
Guide del popolo, quasi sempre abbinati da Gesù e marchiati
con il marchio di ipocriti.
Lo erano di professione. Sono sempre presenti per pedinare,
scrutare e indagare sul fenomeno Gesù. Uomini di
Chiesa ebraica, persone di facciata, ma non di sostanza;
persone di carrozzeria religiosa, ma non di motore. Quindi
persone mascherate. Gesù li corregge: snidandoli, snudandoli,
smascherandoli.
a) Ipocrita: è un uomo religioso, per inquinamento religioso,
moralmente marcio, accuratamente imbellettato
all’esterno.
b) Ipocrisia: è l’accurato imbellettamento del marcio
interiore.
La loro ipocrisia spazia in tutte le espressioni umane.
1) La pensano: ipocrisia mentale. Sono pronti a colpire
mentalmente quello che non concorda con la loro
inquadratura egoisticale religiosa. Al paralitico bene
disposto Gesù annuncia la solubilità dei suoi peccati.
‘Costui bestemmia, i peccati li può rimettere Dio
solo!’. Gesù estrae la loro mala escogitazione e la disfa
con una prova concreta: guarisce il paralitico.
2) La dicono: ipocrisia verbale. Al banchetto di Matteo il
pubblicano indagano tramite i discepoli: ‘Come mai il
vostro maestro mangia e beve con i pubblicani e i peccatori?’.
Loro, digiunatori bisettimanali, indagano sulla
assenza del digiuno nei suoi discepoli: noi sì; come mai
i tuoi no? Colgono i suoi a raccogliere spighe di sabato,
e l’accusa piomba furente: ecco che cosa fanno i
tuoi! La loro ipocrisia è insidiante: tende insidie per
accusarlo. ‘Questa è una donna adultera; per Mosè va
lapidata; tu, che ne dici?’. ‘ È lecito ripudiare la propria
moglie per qualunque motivo?’. Divorzio per tentarlo.
Per denunciarlo lo pongono davanti alla scottante questione
del tributo a Cesare. La loro ipocrisia è denigratoria
e demolitivi. In sinagoga di sabato raddrizza una
donna incurvata. Per guarire ci sono altri giorni, non il
sabato! Però loro sciolgono bue e asino per abbeverarli.
Gesù scaccia un demonio, e loro prontamente: l’ha
scacciato facendosi aiutare dal capo dei demoni! La
mano rattrappita. È lecito?...
3) La fanno: ipocrisia azionale. Con questi precetti umani
eliminano i divini. Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti:
col dire nascondono il non fare: ‘Fate quello che vi
dicono, ma non quello che fanno’. Pesi insopportabili
che non toccano neppure con un dito. A gettito continuo
azioni a effetto estimativo. Allargano i filatteri, allungano
le frange, primi posti ai banchetti, primi seggi in sinagoga,
saluti nelle piazze, chiamati ‘rabbì’. Lunghe preghiere,
mentre escogitano il modo di divorare le case
delle vedove. Accurati nel procurarsi la purità esteriore,
senza mai toccare il marcio interiore. Curano l’ostentazione
nel pregare, elemosinare e digiunare.
4) Quale trattamento? Guardatevi dal lievito dei farisei, che
è l’ipocrisia. Lasciateli: sono ciechi e guide di ciechi.
5) Quale sorte? Quello che esce dall’uomo contamina.
Scandalizzati: pianta non piantata dal Padre sarà sradicata.
I guai: tolto a loro il Regno di Dio e dato a un altro popolo.
Smascherati: sepolcri imbiancati, serpenti, razza di
vipere. Così equiparati.
La persona religiosa di ieri e quella di oggi sarà dissimile?
Noi novelli ipocriti lasciamoci toccare da Gesù e mettiamo
mano a una ipocrisia che ci minaccia di una sorte spaventosa.
Cristiani leali, mai ipocriti.
Quanta ipocrisia attorno al sacerdote!

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