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Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale.
Dalla forma potenziale cosmica le sue fasi evolutive. La
morte cosmica nella quale è bene non vaneggiare. Il
sacrificale cosmico è l’ultimo gradino della discesa.
L’egoisticità non ci permette la risalita. Anzi lo stiamo
approvando e accelerando con uno sfruttamento irrazionale.
Non c’è che da accettare.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Al fare sacrificale ci si accosta pregandolo.
Quando pregate, voi dite: Padre nostro che sei nei cieli.
Preghiera sacrificale, da dire e da fare. Bene appellato e
collocato. Bene augurato e perorato; bene attualizzato: Sia
fatta la tua volontà sacrificale come in cielo così in terra.
È la volontà divina Paterna.
a) Vuole il sacrificale suo celeste: sacrificandosi e
lasciandosi sacrificare.
b) Vuole il sacrificale terrestre:
a) il suo: per volontà moritiva salvifica: salva morendo.
b) Il nostro: l’attivo: ‘Rinneghi se stesso’. Dirmi di no al
piacerale, al sentire, alla mia egoisticità. Ma l’attivo fare
è di pochi; ecco allora l’offerta del passivo: si offre alla
nostra accettazione. Mi accosto al dolore non più fideato,
ma Visuato. Quella morte dell’amore che scorre mi fa
trasformare il piacere in dolore perfetto. Mi fa solubile il
male cosciente e mi applica alla assoluzione presente.
Mi assolvo accettando con devoto silenzioso amore sacrificale
il primo sacrificale passivo: il sacrificale cosmico:
1) Il cosmo lo vuole il Padre: per assunta irradiabilità
sua, che induce la sua creatività cosmica, per fornire
all’uomo un ambiente abitabile: il cosmo.
2) Lo vuole sacrificale. Nessun atto sacrificale vi succede
casualmente. Tutto è regolato da una programmazione
minuziosissima (la caduta stessa di una
foglia o di un capello). Tanto più ammirevole in
quanto gli ha dato una forma piccolare. Un concentrato
sommo di potenzialità vitali e sacrificali.
Programmato nei minimi particolari, in modo che tutti i
movimenti o eventi cosmici sono inscritti in quella potenzialità
che ha del favoloso. Da quella programmazione
potenziale e piccolare partono le sue fasi evolutive: la formativa,
la accrescitiva, la percettiva, la conclusiva. La persona
vi entra non appena l’ambiente cosmico è abitabile
per una vita umana essa pure sacrificale.
1) A che fase siamo giunti ora? Siamo sicuramente in fase
decrescente. Non vogliamo indagare sulla morte
cosmica. È già programmata, e la sua visione è riservata
esclusivamente al Padre: non la conoscono gli angeli,
non la conosce il Figlio, ma solamente il Padre.
Come si è vaneggiato al mille (mille e non più mille),
stiamo attenti a non vaneggiare al duemila dicendo:
duemila e non più duemila. Se al fideato ci sono voluti
duemila anni per crescere, maturare, andare all’esaurimento,
sicuramente ce ne vorranno altrettanti per un
percorso che un Visuato ha appena iniziato.
2) Il cosmo è un video meraviglioso che ci presenta in
visione la discesa sacrificale. Noi ne possiamo ammirare
i suoi gradini. In alto, al sommo: il Piccolo eternale,
la sua tendenzialità piccolare, la sua irradiabilità metamorfosale,
la sua creatività cosmica. Nel cosmo il
sacrificale ha la sua forma ultima, la più infima, quella
che vorrebbe avviarci alla ascesa per giungere al Padre:
amore sacrificale. Un percorso che non abbiamo mai
fatto e che ora il Visuato Paterno ci sollecita a fare. Ma
la nostra egoisticità non ce lo lascia vedere.
3) Anzi, ciò che è peggio è che va accelerando e aggravando
la sacrificalità cosmica. Si è parlato dell’uomo
che è re del creato, ma la sua regalità sa più di tirannia
che di buon governo. Lo domina egoisticamente e sempre
meno vitalmente. Procede lo sfruttamento irrazionale,
lo svuotamento dei serbatoi petroliferi e gassosi
creando vuoti pericolosissimi: la devastazione dei polmoni
cosmici: le foreste dell’Amazzonia.
L’inquinamento, il buco bell’ozono, l’incombente
effetto serra. Sono saltati su i medici del cosmo ammalato,
gli ecologisti. Non ho molta fiducia in essi. Il
cosmo potrà stare meglio solamente se l’uomo avesse a
contenere e frenare la sua egoisticità piacerale.
L’aggravamento del sacrificale cosmico è conseguenza
diretta della egoisticità umana. È il Padre che l’accetta.
A noi un sentire e un dire conseguente: sia fatta la tua
volontà sacrificale cosmica, quella che Tu hai impresso
nel cosmo e quella che la persona va aggravando.

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