Conclusione


Dal cuore dello studente amante possiamo ricavare,
attraverso una semplice ‘biopsia’ morale, il senso del cammino
e della Verità che gli si fa sempre più vicina. Dal piccolo
e dal poco ricavato da questa minuta osservazione possiamo
ritornare in modo nuovo a scrutare il cielo e la terra,
e a vederne il rivestimento, il vestito del Mistero su di essi.
Lo sguardo rinnovante parte proprio da un’osservazione
non all’esterno, ma all’interno di noi, in questo specchio
interiore che nel buio fa emergere la luce; ma forse
- e questa è la scommessa che ci propone la ‘biopsia’ -
proprio in quel buio c’era la soluzione e la possibilità di
revisione di noi stessi, degli altri e del mondo universale.
Occorreva solo questa tecnica, che non il progresso
umano, ma quello pneumatico ci pone in considerazione e
a mo’ di proposta da incidere in noi stessi, in questo laboratorio
della fede e della vita che ci riporta a riprendere in
esame tutto quanto partendo dal concreto del nostro corpo.
È sempre dalla piccolezza e dalla atomicità del nucleo
umano che riparte lo sguardo universale e rasserenante di
ogni realtà; e anche il problema, la difficoltà e il limite, in
questa ottica curativa, riprendono senso, energia e consolidamento,
in questo cammino a procedere che è il progresso
della Verità in noi.



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